Delitto e castigo REMAKE: Capolavori di oggi (Italian Edition) by Renato Esposito

autore:Renato Esposito [Esposito, Renato]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781521411575
Amazon: 1521411573
editore: Independently published
pubblicato: 2017-06-20T00:00:00+00:00

5

Raskòl'nikov entrò sfoggiando lo sforzo di non scoppiare a ridere, seguito da un Razumichin visibilmente imbronciato .

Raskòl'nikov stava per salutare il commissario, ma un'occhiata lanciata all'amico scatenò l'ilarità repressa.

– Ma che... – si girò di scatto Razumichin, come per avventarglisi contro, urtando incidentalmente col gomito un portaoggetti sulla scrivania che cadde a terra frantumandosi.

– Se poteste evitare di distruggermi l'ufficio ve ne sarei grato – disse Porfirij divertito.

– Mi scusi, io... – farfugliò imbarazzato Razumichin.

– Cose che capitano – fece spallucce il commissario e guardando Raskòl'nikov aggiunse: – Sono contento di questa visita.

Quelle ultime parole colpirono molto sgradevolmente Raskòl'nikov, il quale riuscì comunque a mantenere un'aria scanzonata. – Lo perdoni, è innamorato.

– Ti ho detto di piantarla! – urlò Razumichin.

Porfirij Petrovič rise.

Raskòl'nikov lo guardò con curiosità: aveva poco più di trent'anni, era basso, in lieve sovrappeso, col volto paffuto e glabro che presentava i classici eritemi dovuti alla scarsezza di sonno, come testimoniavano anche le pronunciate borse, che conferivano all'arguzia dello sguardo una connotazione intimidatoria.

– Le ruberemo giusto un paio di minuti – disse Raskòl'nikov.

Porfirij fece prontamente segno ai due di accomodarsi e fissò Raskòl'nikov con la massima e seria attenzione, che in genere confonde l'interlocutore quando quest'ultimo la ritiene sproporzionata alla circostanza.

Ma Raskòl'nikov non si scompose e, in modo chiaro e conciso, espose la sua questione.

– Deve compilare un'apposita domanda, che può scaricare dal sito di un qualsiasi commissariato – spiegò Porfirij – ma le dico subito che, finché il processo non si sarà concluso, sarà difficile che possa tornarne in possesso.

– Non valgono molto, ma uno dei due pegni è un ricordo del mio padre defunto...

– Questo non c'entra – lo interruppe secco.

– Anche via email?

– Ma certo, anche via email! – rispose in tono quasi beffardo.

“Ha capito tutto!” pensò spaventato Raskòl'nikov.

– Come le ho detto quando è entrato, sono contento che è qui – disse Porfirij.

– Perché?

– Una delle vittime teneva un registro, e lei era l'unico della lista che ancora non era passato a reclamare le proprie cose.

– Sono stato male.

– Sì, ricordo. Anche adesso, in effetti, è molto pallido – commentò sornione.

– Si sbaglia, ora sto benissimo. Comunque, ora che sono passato anch'io a reclamare, direi che è il momento di togliere il disturbo e lasciarla al suo lavoro.

– Nessun disturbo, anzi, le ripeto, mi fa piacere averla qui: lei è una persona molto interessante!

“Ma sentilo come gioca spudoratamente al gatto e al topo! Mi verrebbe quasi voglia di sputargli in faccia la verità!” pensò con rabbia Raskòl'nikov. “O forse non sospetta nulla per davvero, e sono io che mi faccio prendere dalla paranoia.”

– Perché sarei molto interessante?

– Ho letto il suo articolo, “Straordinari ribelli”.

– Il mio articolo? – domandò sinceramente stupito. – L'ho inviato più di sei mesi fa, non avendo ottenuto risposta pensavo fosse stato rifiutato.

– Lo hanno pubblicato senza dirtelo?! – si infervorò all'istante Razumichin. – Chi sono questi mentecatti?!

– La Parola Tesa.

– E sono pure famosi! – esclamò Razumichin ancora più sdegnato. – Devi esigere che ti paghino!

– Lo farò senz'altro.

– Articolo davvero audace – disse Porfirij con voce melliflua.

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